Anima in scatola

Testo e regia di Steve Cable

Anima in scatola esplora - attraverso la lente deformante della satira - questioni legate alla nuove tecnologie e al nostro rapporto con esse. In primis, si parte dal bisogno frenetico di documentare e condividere momenti della nostra esistenza, banali o intimi che siano. Sembra che vogliamo ‘catturare’ l’esistenza in un tentativo di ottenere - almeno per immagini - la Vita Eterna. Reo delle nostre letture di Faust e Dorian Gray, è naturale chiedersi ‘A quale prezzo?’. Non ci sfugge neppure l’ironia che il nostro tentativo come gruppo teatrale di affrontare tali argomenti avviene per via della forma artistica effimera per eccellenza: il Teatro (effimera specialmente nel momento in cui il ‘Teatro’ non si riduce al testo scritto ma prende la forma di una scrittura scenica fatta, oltre alle parole, di movimenti, gesti, suoni, respiri, sguardi, elementi impossibili da ‘catturare’ o ‘condividere’ ma percepibili solo dal vivo da un pubblico realmente, consapevolmente presente per il Rito/Festa teatrale).Così in una struttura drammaturgia fatto di quadri, intermezzi, racconti brevi, lo sviluppo dei quali si colloca all’interno di un evento divulgativo sponsorizzato da un fantomatico ‘Istituto Transcorporale per lo Sviluppo Armonioso dell’Uomo’, la storia/non-storia ci porta tra L’Africa e L’America, tra il ‘Blues’ e il ‘Rock’, tra il Passato e il Futuro, ipotizzando scenari futuri distopici con un approccio satirico la quale ferocia lo collega pienamente nella migliore tradizione Swiftiana.